CONTINUA L' ASSAGGIO DELL'OPERA DEL PROF. SAMMARCO
"ARTHAS IL GRANDE"
CAP V - I SEGNI DELLA PREDESTINAZIONE
Il giovane principe Arthemisias, allontanandosi dal suo accampamento per inseguire un cinghiale e ritrovandosi ben presto fuori dai percorsi campestri , si era smarrito tra la fitta vegetazione della foresta orrana. Improvvisamente , si era trovato in un luogo insolito , che sembrava incantato, fuori dal tempo.
Avvolto da quella magica atmosfera , egli era rimasto stupito e , allo stesso tempo, preso dal timore e dalla curiosità. Mentre procedeva con circospezione si trovò di fronte ad una grotta , la cui apertura era quasi del tutto occultata da frondosi arbusti e cumuli di pietre che ne impedivano l'ingresso. Riuscì con la forza e guadagnarsi l'entrata ed appena ebbe varcato l'uscio un riverbero attirò la sua attenzione . In un angolo , adagiata su una spessa lastra litica , brillava una poderosa armatura in lamina d'oro di pregevole ma sconosciuta fattura , la cui spada portava incisa sull'elsa la seguente dedica:
"A COLUI AL QUALE PER CORAGGIO , VIRTU' E TEMERANZA LA GLORIA ARRIDERA'".
Esperti d'armi ed esegeti dei segni del dio Bàlakras, avevano dedotto che si trattava della penoplia dell'eroe argivo. Diomedes lasciata lì in eredità ad un altro ardimentoso guerriero.
CONTINUA DOMANI COL VI CAPITOLO...............
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